La piramidologia è una disciplina con radici millenarie, che continua a rivelare tesori straordinari a coloro che si avvicinano ad essa con apertura e curiosità.
Non è necessario approcciarla con una fede cieca, ma con una mente aperta, libera da pregiudizi. Questa scienza si fonda su teorie non convenzionali, che possono inizialmente suscitare scetticismo. Tuttavia, chi è disposto a superare tali barriere scoprirà un campo affascinante e ricco di sorprese. È per questo che la tratteremo anche da una prospettiva scientifica, basandoci su esperimenti concreti condotti da ricercatori seri.
Se praticata con rigore, la piramidologia offre risultati appaganti sia a livello fisico che spirituale.
Lo studio della Piramidologia
Le ricerche di cui parleremo sono frutto di vent’anni di studi, condotti tra il 1970 e il 1990, da un gruppo di ricercatori che hanno investito le loro energie nello studio delle piramidi.
Al termine di queste indagini, gli studiosi hanno potuto affermare che la piramidologia, applicata a scopi terapeutici, può risolvere varie problematiche di salute. In alcuni casi, ha dimostrato un’efficacia laddove la medicina tradizionale e altre forme di terapia non convenzionale non sono riuscite.
In questa sezione, desidero condividere le scoperte scientifiche che supportano la piramidologia. L’obiettivo è dimostrare come, in diverse parti del mondo, gruppi di ricercatori stiano convalidando, attraverso dati scientifici, il potere curativo delle piramidi.
Tralascerò volutamente la parte storica e mitologica legata alle piramidi, poiché molte delle teorie avanzate, sebbene provenienti da ricercatori di fama, non sono ancora state confermate. Diversi misteri rimangono infatti insoluti.
Le ricerche di cui parliamo furono condotte da un team di sei ricercatori messicani, guidati dal professor Luis Alberto Rodriguez Alvizo, tra il 1970 e il 1990.
I primi esperimenti
Il primo esperimento consisteva nella costruzione di una piramide in cemento, replica in scala della piramide di Chefren, con un lato di un metro.
L’obiettivo iniziale era misurare le onde magnetiche all’interno della piramide utilizzando tecniche di radiestesia (di cui parleremo in un altro articolo).
Il risultato sorprendente fu che i segnali magnetici all’interno della piramide aumentavano durante il giorno e diminuivano di notte, facendo ipotizzare un legame con l’influenza del sole e della luna.
Un evento fortuito portò poi alla scoperta di un effetto delle piramidi sulla materia organica: analizzando dei raspi d’uva, i ricercatori notarono che all’interno della piramide si creava un ambiente enzimatico differente rispetto all’esterno. Fu la prima volta che si osservò una vitalità primordiale, legata alla risonanza magnetica, presente all’interno di una piramide.