Il biohacking è un insieme di pratiche orientate al benessere che puntano a potenziare le capacità del corpo umano nella sua totalità: fisico, mente ed emozioni, insieme ai processi fisiologici che li governano.
Al centro di un biohacking serio c’è lo studio approfondito del corpo umano e del suo rapporto con l’ambiente, con l’obiettivo di “hackerare” positivamente i meccanismi di organi e cellule. Qui, “hackerare” assume un significato positivo: vuol dire riprogrammare e ottimizzare il nostro essere, portandolo a un nuovo livello di efficienza.
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Attraverso il biohacking possiamo diventare una versione più avanzata di noi stessi, più sani, più efficaci. Esistono numerose tecniche e strategie per farlo, che spaziano dall’ottimizzazione del sonno alla gestione dello stress, dalla nutrizione alla performance fisica.
Sappiamo tutti di usare solo una piccola parte delle nostre potenzialità, sia fisiche che mentali. Il biohacking è lo strumento per far emergere le nostre qualità nascoste e rafforzare quelle che già possediamo. Tutto dipende dalla nostra voglia di migliorare, di uscire dalla nostra zona di comfort e di metterci alla prova con tecniche nuove e innovative.
Perché il biohacking funziona?
È un metodo moderno, ma basato su solidi fondamenti scientifici per il miglioramento personale. Molte delle tecniche usate, infatti, sono antiche e provate nel tempo. Pensiamo allo Yoga: le posizioni che oggi pratichiamo sono state affinate e validate da secoli di sperimentazione da parte di maestri, dimostrando la loro efficacia e i benefici certi.
Il biohacking è per tutti?
Sì, chiunque può trarre vantaggio dal biohacking, indipendentemente dall’età o dalla condizione fisica di partenza: giovani, anziani, atleti o semplicemente persone che vogliono migliorare la propria salute. Tuttavia, è essenziale avvicinarsi con la giusta mentalità: apertura al cambiamento, curiosità e desiderio di miglioramento. La costanza e la determinazione sono fondamentali per ottenere risultati duraturi.
Il biohacking non è per chi cerca scorciatoie o si arrende facilmente; richiede impegno e coraggio di uscire dalla propria zona di comfort.
I malintesi sul biohacking
Il termine “biohacking” è spesso frainteso. Molti lo associano esclusivamente all’idea di impianti tecnologici nel corpo o al monitoraggio ossessivo di dati, o ancora all’assunzione quotidiana di innumerevoli integratori. Sebbene questi aspetti facciano parte del biohacking, limitarsi a considerarli sarebbe riduttivo.
Il biohacking è una disciplina che si presenta sotto molteplici forme, combinando antiche pratiche olistiche con nuove tecnologie. I principianti dovrebbero partire dalle basi, concentrandosi su aspetti fondamentali come il sonno, l’idratazione, l’esposizione alla luce, la respirazione, l’esercizio fisico, l’alimentazione e la cura della salute mentale. Solo dopo aver padroneggiato questi pilastri si può passare a pratiche più avanzate.
Chi è il biohacker?
Il biohacker è spinto da una forte motivazione: il desiderio di stare meglio e la curiosità di scoprire fino a che punto può spingersi il potenziale umano. Alcuni vogliono semplicemente guarire da condizioni fisiche o psicologiche fastidiose, altri puntano a diventare più intelligenti, più forti o addirittura a prolungare la propria vita.
L’approccio ideale combina un po’ di tutto: salute, intelligenza e longevità. Se affrontato con il giusto spirito, il biohacking può offrire incredibili soddisfazioni. Quello che lo distingue non è tanto la specificità delle tecniche, quanto la mentalità con cui vengono applicate: apertura al cambiamento, costanza e una grande forza di volontà.
Struttura del corso di Biohacking
Capitolo 1 – Introduzione
Scopriamo i concetti base del biohacking e le caratteristiche che dovrebbe avere chi si avvicina in maniera seria a questa disciplina che è una vera e propria filosofia di vita.
Capitolo 2 – Epigenetica
L’epigenetica è quella scienza che studia il modo in cui l’ambiente interagisce con i geni che abbiamo ereditato controllandone l’espressione, ossia la loro traduzione in istruzioni operative.
Capitolo 3 – Microbioma
Il microbioma rappresenta il genoma di tutti i microrganismi che vivono in simbiosi con l’uomo. La maggior parte dei microrganismi cui mi riferisco vive nel nostro intestino, una cosa abbastanza ovvia, date le dimensioni di quest’organo e il fatto che lì c’è la mensa. Non deve sorprendere dunque il sapere che quando il microbioma intestinale si altera possa mandare in crisi tutto il sistema di equilibri esistente tra l’uomo e i suoi batteri.
Capitolo 4 – Ritmi Circadiani
La Cronobiologia è quella branca delle scienze biomediche dedicate allo studio dei ritmi biologici. Comprendendo come funzionano questi ritmi e come possono essere ottimizzati attraverso tecniche di Biohacking, possiamo migliorare non solo la nostra salute fisica, ma anche la nostra chiarezza mentale e stabilità emotiva.
Capitolo 5 – Variabilità del ritmo cardiaco (HRV)
Recenti studi hanno evidenziato un forte legame tra lo stress e il ritmo cardiaco, o meglio la sua variabilità.
Capitolo 6 – Yoga
Lo yoga è una pratica benefica che può avere un impatto positivo sul benessere fisico, mentale ed emotivo. Ma ciò che molti non capiscono è che lo Yoga è una potente tecnica di biohacking. Biohacking comprende una vasta gamma di pratiche volte a ottimizzare le prestazioni e la salute umana.
Capitolo 7 – Mindfulness
La mindfulness significa essere consapevoli in ciò che sta accadendo in questo momento, calandosi nell’istante presente.
Capitolo 8 – Stress
La comprensione degli effetti negativi dello stress è strettamente legata al concetto di “campo interiore”, ovvero l’ambiente interno del corpo, e al principio di “equilibrio dinamico”.
Capitolo 9 – Respirazione
Il Pranayama è la scienza in grado, attraverso una serie di tecniche respiratorie, di controllare e aumentare l’energia del nostro essere.
Capitolo 10 – Sonno
Dormire bene, vuol dire svegliarci la mattina carichi di energie per affrontare bene la giornata. Ma dormire bene non è semplice, soprattutto nel mondo moderno.
Capitolo 11 – Mineralogramma
Il Mineralogramma, o analisi tissutale del capello, è un test della medicina funzionale che analizza la composizione minerale del capello. Il contenuto medio dei minerali nel capello rispecchia i valori medi presenti negli altri organi corporei. I capelli vengono utilizzati anche per determinare l’esposizione ai metalli tossici.
Capitolo 12 – Crioterapia
L’efficacia dei bagni nel ghiaccio sta nel meccanismo che sfrutta la reazione dell’organismo alle basse temperature.