Biohacking: tecniche di benessere per corpo e mente

Biohacking: tecniche di benessere per corpo e mente

Il biohacking consiste in un insieme di pratiche relative al benessere in grado di di migliorare le prestazioni del corpo umano inteso nella sua interezza (corpo, mente ed emozioni) e dei suoi processi fisiologici.

Alla base di un biohacking “serio” c’è lo studio del funzionamento del corpo umano e della sua relazione con l’ambiente al fine di “hackerare” i meccanismi di organi e cellule. “Hackerare” in maniera positiva del termine, utilizzato per indicare una sorta di “riprogrammazione” del nostro essere ottimizzandolo ed aggiornandolo.

Grazie al biohacking abbiamo l’opportunità di diventare una versione migliorata di noi stessi, più sana ed efficiente attraverso diverse tecniche e strategie.

Sappiamo tutti che utilizziamo solo una piccola parte delle nostre potenzialità, sia fisiche che mentali. Il biohacking ci permette di far emergere le nostre qualità nascoste e migliorare quelle che già abbiamo. Dipende solo da noi, dalla nostra voglia di migliorare, di uscire dalla zona di comfort, di voler sperimentare tecniche nuove ed innovative e soprattutto di metterci in gioco.

La nascita del biohacking

Il biohacking è nato nella Silicon Valley, grazie ai fondatori delle numerose società tecnologiche che volevamo migliorare sempre di più le proprie abilità. Non dimentichiamo che questi personaggi vivono una vita sempre al massimo e ogni loro minuto è prezioso perché lo devono dedicare al loro business.

Quindi hanno inziato a studiare ed applicare su se stessi tutte le tecniche possibili per aumentare le loro capacità. Perché dormire otto ore al giorno quando posso recuperare le forze con solo quattro ore?

Proprio perché è nato nella Silicon Valley, il biohacking fa un largo uso della tecnologia sia per monitorare il nostro corpo e sia per migliorarlo. Tutto questo arricchito dalle antiche discipline olistiche prese da ogni angolo del globo.

Poi il biohacking si è iniziato a diffondere anche al di fuori degli USA.

Perché il biohacking è così efficace?

È un approccio moderno e scientifico per il miglioramento personale.

Molte delle tecniche utilizzate sono conosciute da migliaia di anni, quindi la loro efficacia è comprovata e dosumentata. Basta pensare allo Yoga dove le varie posizioni sono stare sperimentate dai vari maestri per secoli. Le posizioni che sono arrivate fino a noi sono le più efficaci e i benefici sono certi e sicuri.

Il biohacking è per tutti?

Tutti possono trarre benefici dal bioacking indipendentemente dall’età e dalla situazione di partenza (giovani, anziani, atleti, fissati della salute), ma bisogna approcciarlo con la mentalità giusta.

Per ottenere risultati è importante avere una mente aperta al cambiamento. Biohacking significa avere curiosità, voglia di migliorare, sperimentare e avere costanza (ripetere le tecniche) e forza di volontà.

Il biohacking non è per i pigri, per chi si stanca subito, per chi non ha il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort.

Fraintendimenti sul biohacking

Il termine “biohacking” è ancora spesso frainteso. Sentendolo nominare, molte persone credono che essere biohacker richieda di effettuare impianti sottocutanei di gadget fantasiosi, oppure che consista in un monitoraggio infinito di quantità inutili di dati e assunzione di moltissimi integratori diversi ogni giorno.

Una parte del biohacking è anche questo ma sarebbe riduttivo pensare che sia “solo” questo.

Il biohacking si presenta inevitabilmente in molte forme, considerando che è una disciplina relativamente recente ma che ingloba molte tecniche prese dall’antico mondo olistico.

Consigliano ai principianti di iniziare a fare pratica le tecniche base quelle cioè che coinvolgono sonno, idratazione, esposizione alla luce, respirazione, esercizio, nutrizione, cura della psiche.

Una volta appresi i fondamenti esposti in questo articolo, qualsiasi hacking avanzato non sarà altro che un’aggiunta, che ogni individuo potrà applicare a propria discrezione.

Le illusioni del biohacking

A supporto del biohacking sta un certo livello tecnologico. Attenzione! La tecnologia deve essere vista come un supporto, un alleato e non come la pillola magica che ci permette di ottenere risultati senza compiere sforzi.

Inoltre bisogna fare attenzione a non usarla troppo. Maggiore è il grado di avanguardia dei dispositivi (e il loro costo), maggiori sono le aspettative (o illusioni) di ottenere risultati apprezzabili.

In pratica: più dati si possiedono sulle funzioni meccaniche del tuo corpo, maggiore dovrebbe essere il margine di miglioramento. In parte è vero ma i dati servono solo per monitore il nostro cambiamento. Facciamo attenzione a dargli troppa importanza e perderci troppo tempo a discapito del lavoro vero e proprio su noi stessi.

Chi è il biohacker?

Ciò che spinge a cimentarsi nel biohacking è il desiderio di sentirsi meglio e la curiosità di verificare fino a che punto è possibile aumentare le potenzialità del nostro corpo. Alcuni vorrebbero semplicemente guarire da condizioni disagevoli o patologie; altri vorrebbero diventare più intelligenti e forti possibile. Una terza categoria di persone mira invece ad aumentare la propria aspettativa di vita.

L’ideale sarebbe avere un mix di tutto questo. Se approcciato nel modo giusto, il biohacking ci darà grandissime soddisfazioni.

Ciò che differenzia il biohacking non è il fatto che si tratti di un genere a sé stante, ma che le attività vengano intraprese con una certa mentalità. Per ottenere risultati è importante avere una mente aperta al cambiamento. È importante inoltre costanza e forza di volontà.

Biohacking e scienza

Il biohacker è una persona curiosa con la voglia di sperimentare.

Il biohacker prima di applicare su di sé qualche tecnica si informa e studia. Quindi alla base c’è un serio studio dei fondamenti scientifici di ogni tecnica.

Il mio approccio al Biohacking

Il biohacking è formato da un insieme immenso di tecniche prese dalle più svariate discipline. Naturalmente è impossibile applicarle tutte, per questo motivo è necessario, dopo un attento e approfondito studio, crearsi una propria routine utile per gli scopi che ci siamo posti.

La mia routine settimanale di biohacking è costituita da pratiche di Yoga, respirazioni, meditazioni, bagni nel ghiaccio e docce fredde e una dieta specifica intervallata da giornate di diugino intermittente.

Andiamo a vederla insieme in modo da fornirvi consigli utili su come pianificare il vostro biohacking personalizzato.

1 – Yoga

Sono un insegnante di yoga e lo pratico quasi tutti i giorni. Credo che sia una delle discipline più complete per lavorare sul corpo e migliorarlo dal punto di vista della flessibilità, resistenza e forza.

2 – Respirazione

In realtà la respirazione fa parte dello yoga, dove viene chiamata pranayama. Imparare a respirare correttamente è fondamentale per migliorare la capacità di assorbire ossigeno, espellere sostanze nocive e aumentare la capacità respiratoria. Inoltre ci sono molte tecniche di respirazione utili per far allontanare l’ansia e lo stress.

3 – Concentrazione e Meditazione

Anche la Concentrazione e Meditazione fanno sempre parte dello yoga, è per questo che definisco lo yoga una disciplina davvero completa. Parleremo in altri video della differenza tra Concentrazione e Meditazione e sono tecniche davvero fondamentali per centrarsi, migliorare il focus su quello che stiamo facendo e migliorare ansia e stress.

4 – Bagni nel ghiaccio

Se avete visto altri miei video, avete appreso che faccio bagni nel ghiaccio almeno due volte a settimana. Mentre ogni giorno faccio docce fredde. La crioterapia ha tantissimi benefici dal punto di vista fisico, mentale e migliora il nostro benessere a 360 gradi.

5 – Dieta e digiuno intermittente

Noi siamo quello che mangiamo e la nostra dieta è fondamentale per il nostro benessere e hackerare il nostro corpo. Ormai ho eliminato il caffè la mattina perché è una botta inutile che diamo al nostro organismo. Poi per due volte a settimana pratico il digiuno intermittente, ossia ceno alla sera, il giorno successivo non faccio colazione e pranzo ma bevo solo liquidi e poi ceno alla sera. Inoltre ho diminuito l’apporto di carboidrati a favore delle proteine.

Queste sono solo alcune delle tante tecniche del biohacking che potete utilizzare. Ripeto che si tratta di percorsi personali e personalizzabili. È per questo motivo che è fondamentale studiare e la corretta conoscenza di questo mondo immenso per poi scegliere le pratiche che più sono utili per noi. Copiare si, ma con intelligenza.